Il nostro Giroz si prende tutto, finalmente. Dopo aver dato tutto per anni senza mai farci capire cosa dicesse, è giunto per lui il momento di raccogliere il frutto di quanto seminato.Ci ha visti crescere, quasi tutti ormai, ed é stata una presenza fissa, bella ed appassionata, intorno alla quale oggi ci stringiamo idealmente ed alla quale, per la prima volta, riusciamo a dire un grazie un po’ più formale, un po’ meno frettoloso.. Grazie di tutti i sorrisi che hai saputo strapparci anche nei momenti di tensione, grazie delle urla, dei massaggi nei quali sprigionavi una forza clamorosamente insospettabile, dell’affetto, del trasporto con il quale hai seguito e segui ancora oggi le partite da quel gabbiotto incantato ed incastonato nei nostri cuori.Grazie e complimenti, da tutto il mondo Spes!!
Qui di seguito le parole con cui è stata presentata la sua candidatura in CSI:<< Emilio Girotti nasce un po’ prima dell’inizio del secondo conflitto mondiale ma la sua vera guerra si è svolta sui campi dell’Oratorio San Protaso dove è nata quella Società Sportiva (SPES asd) che ancora oggi lo conta tra le sue fila in un ruolo tanto operativo quanto poco visibile. Meglio: il RUOLO di Emilio è poco visibile, non certo LUI, che si occupa di presidiare per buona parte dei suoi fine settimana la zona spogliatoi con una grinta da bodyguard e diffida chiunque dall’accedere alla zona riservata ad atleti, dirigenti ed arbitri ringhiando ai pochissimi meneghini ed ai tanti immigrati italiani e stranieri nell’unica lingua della sua vita: il dialetto milanese! Chiaramente si può immaginare che qualche incomprensione negli anni ci sia stata, qualcuna a tratti esilarante per giunta.. ma quello che mai è stato frainteso è l’amore per tutti quei bimbi che in 45 anni gli sono passati vicino e che di certo gli hanno dato la gioia di quella paternità che non ha avuto.
Enrico Molinari